lunedì 25 novembre 2024
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Femminicidio: il pesce puzza sempre dalla testa

lo Stato, le istituzioni, il sistema i primi responsabili di questo massacro

Femminicidio: il pesce puzza sempre dalla testa

Negli ultimi 4 anni si sono contati 600 omicidi, uno ogni due giorni. E i dati nello specifico sono i seguenti (mi spiace per chi pensa che il problema venga da lontano...)


  • il 77% di vittime e autori sono italiani (dunque l’immigrazione non c’entra nulla)
  • il 55% di vittime e autori sono/erano legati da una relazione amorosa; nel 17% da parentela.
  • il 75% degli omicidi si consuma in famiglia.

Ipocrisia su ipocrisia. La puzza parte dalla testa, sempre. E anche qui. Anzi, qui più che mai. Un fatto generazionale il femminicidio? Che è proprio di culture lontane? Sono i giovani la causa di questa “vera pandemia”? E sono i giovani ad essere allo sbando, senza controllo delle loro azioni, viziati, facilmente influenzabili, maledettamente infelici, fragili e capaci di ammazzare perchè non sanno accettare un NO? E' proprio così? Come raccontano nelle tv e sui giornali? Cazzate, sempre e solo le solite trite e ritrite cazzate di giornalai che scrivono su giornalucoli o che conducono programmi televisivi che puzzano più della merda. Personalmente non ho facili soluzioni, non so nulla più di nessun altro, però è sufficiente informarsi e saper leggere oltre i titoli...

Qui a seguire c'è l'elenco di molte donne vittime della malattia dell'uomo, non dei giovani, ma dell'uomo, a partire dal poco più adolescente al vecchio, ma anche vecchio vecchio.

Una malattia che può rifarsi, per semplificazione, ad una debolezza mentale, che deve essere prima individuata, anche ai primi segnali, e denunciata. E poi, a seguire, dovrebbe esistere un sistema di forze dell'ordine, di assistenti sociali e di figure chiamate a farsene carico che non devono chiedere se ci sono le prove, se hanno già alzato le mani o se ci sono segni evidenti sul corpo. Perchè questo serve. Che la persona a rischio deve essere già stata malmenata, possibilmente con lividi da mostrare. Altrimenti torni a casa e aspetti che ti ammazzino per rendere chiaro che la segnalazione, la denuncia, aveva un fondamento.

E non si ammazza di più adesso rispetto a 5 o dieci o trent'anni fa. L'uomo ha sempre ammazzato la donna, il femminicidio esiste da sempre, dai secoli dei secoli.

E se vai oltre i titoli, oltre le blablate dei giornalucoli, capisci che ammazzano anche i sessantenni, i settantenni, così come i diciottenni, i trentenni e gli uomini di tutte le età. Il problema quindi sono i genitori? La scuola? La mancanza di una “rete sociale”? O i ventenni allo sbando? Cazzate, vere e grandissime cazzate profuse da chi è pagato per dire cazzate. Cazzate delle quali, a volte, si convincono pure.

Il pesce puzza dalla testa. E i femminicidi puzzano di Stato. La testa di questo pesce è lo Stato Italiano. E questa puzza ha una ragione. Basta sapere che l'abrogazione del delitto d'onore risale agli anni '80. Si, agli anni '80. Fino ad allora vigeva la norma che aveva origini antichissime, documentato già nel Codice di Hammurabi, dove si stabiliva, fra le altre cose, che se una donna sposata veniva colta in flagrante a tradire il marito con un amante, sia lei che l'amante dovevano essere uccisi tramite annegamento. Ed è una pratica che esiste ancora in alcuni paesi, come in Pakistan dove, pochi giorni fa, il sistema feudale e tribale stabilisce che Wazirah Chahchar doveva essere torturata e lapidata a morte all'età di 25 anni.

Il mondo intero è femminicida, la società del mondo è femminicida. E il primo assassino è sempre lo Stato. Non solo lo Stato di quei paesi dove le donne portano il burka, ma anche i più “avanzati”, quei paesi cosiddetti civili (e si potrebbe aprire un altro capitolo sul concetto di civiltà...), i paesi dell'Occidente, sono loro i primi assassini, sono i veri responsabili di questo massacro.

Un esempio? Tra i tanti quello di un assassino, Salvatore Guadagno, che ha ammazzato la moglie Carmela di 38 anni circa 15 anni fa. La condanna? 13 anni di carcere. Ed ora, a gennaio 2024, sta per tornare in totale libertà. Non credo nel giustizialismo e nelle pene esemplari, ma penso che un paese e un mondo normale non possa rendere libera dopo 13 anni una persona che ha ucciso e che ha lasciato ai figli e ai familiari un lutto che non potrà mai essere elaborato. Ancor meno con l'omicida libero di rifarsi la sua vita, quella che ha tolto per sempre alla moglie, condannando i figli ad una sofferenza vita natural durante. E non è finita qui.

Oltre al danno, anche la beffa. Una beffa davvero tremenda. I figli di questa donna ammazzata dal marito hanno chiesto che la loro mamma potesse essere dissepolta e cremata. La legge, lo Stato, impedisce loro questa decisione. E sapete perchè? Perchè è una decisione che spetta al marito, cioè al suo assassino. Questa è la Legge Italiana. Questo è lo Stato Italiano. E come il nostro, tanti altri al mondo sono complici di queste macabre regolamentazioni. Il figlio Pasquale Guadagno ha raccontato la tragedia che ha segnato la sua vita in un libro "Ovunque tu sia" che nonostante il dramma vissuto vuole essere "di aiuto e di speranza per chi come me si è trovato a perdere da un momento all'altro due genitori".

Leggi giuste, eque e paritarie, in linea con il buonsenso tra condanna ed espiazione della pena, sono ben convinto che non è cosa facilissima. Renderla semplice è banalizzare una cosa molto seria. Tuttavia tra il buonsenso e la follia c'è sempre una via di mezzo...

A seguire il triste elenco di donne uccise nel 2023, da gennaio a novembre. Non tutte, perchè il Viminale non lo rilascia e non esiste alcun documento ufficiale in merito.

Uccise alla vigilia di Natale o l'8 marzo, il giorno della festa della donna. Uccise in un giorno qualunque, tra le mura domestiche o per strada, accoltellate o colpite al petto con pistole e fucili.

Uccise perchè erano già state uccise nel tempo, da uomini deboli ma violenti, forti ma fragili, che non conoscono la differenza tra amore e possesso. Uomini che trovano la complicità delle istituzioni, uomini che possono picchiare, bastonare, prendere a calci le loro donne, ma anche i loro figli. Uomini che possono abusare delle loro mogli, delle loro piccole figlie, nel silenzio delle istituzioni, di uno Stato complice, di un sistema malato come l'uomo assassino. Malati come generali o imbecilli non generali che scrivono libri che inneggiano all'odio razziale e di genere. Malati come chi pensa che la sessualità sia una e tutto il resto è anormale. Malati come chi compra quei libri. Come chi massacra indossando la divisa d'ordinanza. L'essere umano è di natura fragile. E alcuni rispondono alla fragilità con la forza, con la violenza, ammazzando. Non pendere atto di questo, non volere un sistema che assiste tutti, chi subisce e chi offende, è altrettanto criminale. E la puzza parte sempre dalla testa. Quella testa che, di questi tempi, parla di armi da tenere nelle case, di giustizia fai da te, di pene esemplari. Blablate molto gravi, che sono in parte la ragione di questo bagno di sangue. 


4 GENNAIO, GENOVA

A Pontedecimo, è morta Giulia Donato, 23 anni, uccisa dall'ex compagno. Il suo corpo è stato ritrovato dalle forze dell'ordine dopo l'allarme lanciato dalla sorella. Secondo le ricostruzioni, il trentaduenne, una guardia giurata, era arrivato a casa dell'ex fidanzata armato della propria pistola d'ordinanza. Prima le ha sparato, poi si è suicidato con la stessa arma da fuoco.

13 GENNAIO, ROMA

Martina Scialdone, 34 anni, è stata ammazzata a Roma, in zona Furio Camillo tra i quartieri Tuscolano e Appio Latino. La vittima è stata raggiunta da un colpo di pistola sparato dall'ex compagno Costantino Bonaiuti, 61 anni.

14 GENNAIO, BELLARIA IGEA MARINA (RIMINI)

Oriana Brunelli, 70 anni, è morta ammazzata dall'ex amante Vittorio Cappuccini, 80 anni. Secondo quanto ricostruito, i due avevano una relazione extraconiugale. Lui, ex vigile, l'ha uccisa con tre colpi di pistola e dopo si è tolto la vita.

15 GENNAIO, TRANI

Teresa Di Tondo, 44 anni è morta ammazzata dal marito con diversi colpi di arma da taglio. L'uomo, 52 anni, dopo averla uccisa, è uscito in giardino e si è impiccato.

22 GENNAIO, SPOLTORE (PESCARA)

La morte di Alina Cozac, 40enne di origine romena deceduta a Spoltore (Pescara) il 22 gennaio per "asfissia meccanica violenta da strangolamento perpetrato mediante compressione atipica del collo", si è rivelata un femminicidio solo ai primi di agosto. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara Giovanni De Rensis ha emesso il 6 agosto un ordine di arresto nei confronti del marito della donna, Mirko De Martinis, 47enne, con l'accusa di omicidio della moglie. Il delitto è stato scoperto grazie alle indagini dei carabinieri seguite al decesso della donna. Inizialmente, la morte di Alina Cozac sembrava legata a cause naturali, ma l'autopsia ha svelato particolari segni di strangolamento sul collo riconducibili allo strangolamento. A quanto pare, alle amiche più intime, la vittima aveva manifestato la volontà di separarsi dal marito.

28 GENNAIO, NAPOLI

La 97enne Giuseppina Faiella sarebbe stata uccisa dal convivente di 76 anni, Salvatore Maddaluno, a Napoli. Quest'ultimo è stato trovato in serata in strada dai carabinieri: si sarebbe lanciato dalla finestra di una abitazione, all'interno della quale è stato rinvenuto il corpo senza vita di Faiella.

1 FEBBRAIO, CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MANTOVA)

Yana Malayko, 23 anni, era scomparsa nella notte tra il 19 e il 20 gennaio. Il suo corpo è stato ritrovato a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, in aperta campagna. La 23enne è stata ammazzata da Dumitru Stratan, un 33enne con il quale aveva avuto una relazione, terminata a dicembre 2022.

6 FEBBRAIO, LECCO

Antonia Vacchelli, 86 anni, è stata ammazzata dal marito Umberto Antonello, ex ferroviere, che l'ha strangolata a mani nude. L'uomo ha confessato di averla uccisa perché non sopportava l'idea "di vederla soffrire". Ai giudici ha spiegato che l'omicidio, per lui, era un "gesto d'amore".

11 FEBBRAIO, RIPOSTO (CATANIA)

Melina Marino e Santa Castorina, rispettivamente 48 e 50 anni, sono state trovate senza vita a Riposto, in provincia di Catania. Qualche ora più tardi Salvatore La Motta, 63 anni, ergastolano in regime di semilibertà e in permesso premio, si è presentato armato davanti alla caserma dei carabinieri e si è suicidato. Secondo quanto ricostruito, Melina Marino aveva una relazione con La Motta e aveva deciso di lasciarlo: la confessione resa alla sua amica avrebbe spinto il 63enne ad ammazzare anche Castorina.

11 FEBBRAIO, MAPELLO (BERGAMO)

Stefania Rota, 62 anni, è stata trovata senza vita nella sua casa di Mapello (Bergamo) il 21 aprile, anche se la sua morte è stata collocata alla data dell'11 febbraio. I carabinieri di Bergamo hanno arrestato il presunto assassino: si tratta del cugino di secondo grado della vittima, oltre che suo vicino di casa.

12 FEBBRAIO, CASOLI (CHIETI)

A Casoli, in provincia di Chieti, una donna di 88 anni, Cesina Damiani, disabile, è stata strangolata nella sua abitazione. Sospettato del delitto è il figlio Francesco Rotunno, 64 anni.

16 FEBBRAIO, CASTAGNETO (LIVORNO)

Il 16 febbraio Rosina Rossi, 74 anni, disabile costretta a letto, è stata uccisa dal marito, a suo volta malato, che si è poi tolto la vita.

19 FEBBRAIO, MERANO (BOLZANO)

Sigrid Gröber, 39 anni, originaria di Brunico, è morta nella notte tra il 18 e il 19 febbraio all'ospedale di Merano in provincia di Bolzano, dove poco prima era stata ricoverata in gravissime condizioni. Ad ammazzarla il compagno Alexander Gruber, 55 anni. Secondo l'autopsia, la donna è morta in seguito alle lesioni riportate per i calci e i pugni ricevuti dal compagno.

25 FEBBRAIO, CAPODARDO (FRAZIONE DI FERMO)

Giuseppina Traini, 85 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito Giovanni Petrini, 87 anni. L'uomo è stato arrestato con l'accusa di omicidio.

4 MARZO, GIARRATANA (RAGUSA)

Rosalba dell'Albani, 52 anni, è stata uccisa di notte nella casa di famiglia dove stava accudendo l'anziana madre. La vittima è stata colpita con diverse coltellate dal cognato Mariano Barresi, 66 anni, arrestato dai carabinieri.

7 MARZO, ROSARNO (REGGIO CALABRIA)

Iulia Astafieya, di 35 anni, di nazionalità ucraina, è stata uccisa dal compagno, Denis Molchanov, suo connazionale, a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. L'uomo è stato fermato nella notte dalla polizia reggina, dopo alcune ore di ricerche. Ad avvisare gli inquirenti, secondo fonti investigative, il proprietario della casa nella quale la vittima risiedeva con il compagno.

8 MARZO, LUMELLOGNO (NOVARA)

L'8 marzo, a Lumellogno (Novara), Rossella Maggi, casalinga di 65 anni, sarebbe stata uccisi a colpi di arma da fuoco dal marito Piero Rovelli, 66 anni, ex portinaio dell'ospedale Maggiore, che dopo si sarebbe tolto la vita.

10 MARZO, GIOIOSA MAREA (MESSINA)

Maria Febronia Buttò, 61 anni, è stata uccisa a coltellate dal marito Tindaro Molica Nardo, 65 anni, che, dopo averla ammazzata, ha utilizzato la stessa arma per suicidarsi.

11 MARZO, CILAVEGNA (PAVIA)

Pinuccia Contin, 63 anni, è stata uccisa a colpi di pistola dal marito pensionato, Mauro Casazza, di 67 anni, che poi si è suicidato con la stessa arma. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio dell'11 marzo, a Cilavegna, nel Pavese, nella loro casa.

28 MARZO, TUORO SUL TRASIMENO (PERUGIA)

Francesca Giornelli è morta strangolata dal compagno Lamberto Roscini, che dopo si è impiccato. Il femminicidio, avvenuto nella casa dove i due abitavano a Tuoro sul Trasimeno, in provincia di Perugia, è stato confessato dall'uomo in alcuni biglietti scritti prima di suicidarsi.

30 MARZO, TERNI

Zenepe Uruci, 56 anni, è stata ammazzata dal marito Xhafer Uruci, 62 anni nella propria abitazione. La coppia, originaria dell'Albania, da tempo viveva nel quartiere Borgo Rivo. La donna, vittima da anni di maltrattamenti da parte del marito, è stata uccisa a coltellate. L'uomo, arrestato dalla polizia con l'accusa di omicidio volontario, è morto suicida nella cella del carcere dove era rinchiuso.

31 MARZO, L'AQUILA

Carla Pasqua, 63 anni, ex funzionaria amministrativa della Asl dell'Aquila, e la figlia Alessandra, di 36, nutrizionista nel reparto di oncologia dell'ospedale di Teramo, sono state uccise dal rispettivamente marito e padre Carlo Vicentini, 70enne ex medico urologo di estrazione universitaria molto noto e stimato. È accaduto il 31 marzo a L'Aquila, in una villetta alla periferia della città, quando è stato assassinato anche l'altro figlio dell'uomo, Massimo, 43 anni, disabile dalla nascita, attaccato a un respiratore e in condizioni gravissime. Vicentini ha poi ha puntato l'arma contro se stesso e si è suicidato.

13 APRILE, AREZZO

Sara Ruschi e la mamma Brunetta Ridolfi, rispettivamente 35 e 76 anni, sono state uccise dal compagno della giovane, Jawad Hicham, di 38 anni, nella loro abitazione di Arezzo. L'uomo ha aggredito le due donne con un coltello da cucina: la suocera è deceduta sul colpo mentre la compagna è morta in ospedale. Il duplice omicidio è avvenuto davanti ai due figli della coppia, uno di 16 anni che poi ha chiamato la polizia, e la più piccola di soli 2 anni.

19 APRILE, SCALDASOLE (PAVIA)

Anila Ruci, badante albanese di 38 anni, è stata uccisa il 19 aprile uccisa mercoledì con una coltellata alla gola nella sua abitazione a Scaldasole (Pavia). I carabinieri hanno arrestato Osman Bilyhu, 30 anni, albanese, che viveva con la vittima.

23 APRILE, PISA

La psichiatra Barbara Capovani, responsabile dell'unità funzionale Salute mentale adulti e Spdc dell'ospedale Santa Chiara di Pisa, è morta dopo essere stata aggredita e colpita alla testa fuori dal reparto da un paziente.

25 APRILE, VERONA

Wilma Vezzaro è stata uccisa a coltellate insieme al marito Giampaolo Turazza dal figlio Osvaldo reo confesso.

6 MAGGIO, SAVONA

Safayou Sow, 27 anni cittadino della Guinea, si è presentato con una pistola semiautomatica e ha ucciso la ex compagna, Danjela Neza, 29enne di origini albanesi dopo la fine della loro relazione. Lui si è costituito.

NOTTE 6-7 MAGGIO, TORREMAGGIORE (FOGGIA)

A Torremaggiore, nel Foggiano, nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi, Jessica Malaj è stata uccisa dal padre Taulant nell'abitazione in cui viveva con la famiglia a Torremaggiore mentre cercava di difendere la madre.

27 MAGGIO, CASSINO (FR)

A Cassino, Yirelis Pena Santana, 34enne domenicana, è stata uccisa a coltellate da un 26enne.

27 MAGGIO, SENAGO (MI)

Giulia Tramontano, 29enne di Senago, in provincia di Milano, e incinta di 7 mesi, è stata uccisa da Alessandro Impagnatiello, compagno della ragazza e padre del bimbo che Giulia portava in grembo. L'uomo l'ha uccisa a coltellate e poi ha cercato di bruciare il corpo. Ha poi trasportato il cadavere nell'intercapedine di via Monterosa nel bagagliaio della sua macchina, una T-Roc bianca dove sono state rinvenute tracce di materiale organico. Il movente sarebbe legato alla doppia vita di Impagnatiello, che aveva una storia parallela con una collega barista.

1 GIUGNO, ROMA

A Roma è morta la 58enne Pierpaola Romano. La donna, una poliziotta che lavorava alla Camera dei deputati, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco nel quartiere Torraccia. Gli agenti accorsi l'hanno trovata senza vita nell'androne di un palazzo. Sembra che il killer, Massimiliano Carpineti, un collega con il quale la donna aveva avuto una relazione, abbia utilizzato l'arma di servizio sparando tre colpi contro la vittima. L'uomo, che come la vittima lavorava alla Camera dei Deputati, è quindi fuggito su un'auto bianca: è stato individuato poco dopo senza vita, riverso nella vettura parcheggiata.

9 GIUGNO, INCISA SCAPACCINO (ASTI)

Floriana Floris, 49 anni, è stata ritrovata senza vita nella sua abitazione. Sua figlia, nata da un precedente matrimonio, non riusciva a sentirla da qualche giorno e ha lanciato l'allarme. Ad ammazzarla con 30 coltellate l'attuale compagno della donna, Paolo Riccone, 50 anni, che ha tentato invano il suicidio. Sotto interrogatorio da parte dei carabinieri e della magistratura, l'uomo ha confessato.

19 GIUGNO, RIMINI

Svetlana Ghenciu, 47 anni, e Gioacchino Leonardi, 50 anni, sono stati trovati morti nel corso del tardo pomeriggio del 19 giugno 2023 all'interno dell'abitazione in cui risiedevano a Borgo Marina di Rimini. A ritrovare i corpi dei due, il figlio 16enne della coppia, rientrato a casa dopo un paio di giorni.

28 GIUGNO, PRIMAVALLE (ROMA)

Michelle Maria Causo ha solo 17 anni. Il suo corpo è stato abbandonato accanto a un cassonetto dell'immondizia, nel quartiere Primavalle, a Roma. Per la sua morte è stato arrestato un 17enne.

20 LUGLIO, ENNA

Mariella Marino è stata uccisa presumibilmente dal suo ex marito a Troina, in provincia di Enna. Secondo una primissima ricostruzione dei Carabinieri la donna, una 55enne, sarebbe stata raggiunta per strada dall'uomo nei pressi di un supermercato, in via Sollima, e quest'ultimo avrebbe sparato contro di lei diversi colpi servendosi di una pistola. Il movente potrebbe essere collegato al fatto che la donna aveva interrotto la relazione con il marito.

28 LUGLIO, NORIGLIO (TRENTO)

Uccisa con l'accetta che usava per tagliare la legna di casa: due colpi netti, buttando l'arma del delitto lungo la strada verso la caserma dei carabinieri di Rovereto, in Trentino, dove si è costituito. Così è morta Mara Fait, 63 anni, infermiera in pensione di Noriglio. A confessare il vicino di casa, 48 anni di origini albanesi. "Ho ammazzato la mia vicina di casa", avrebbe detto l'uomo suonando alla caserma dei carabinieri. Ultimo atto di mesi di dissapori di vicinato. La donna aveva chiesto invano l'attivazione del 'codice rosso'.

28 LUGLIO, POZZUOLI (NAPOLI)

Antonio Di Razza ha prima ucciso la moglie Angela Gioiello, poi, con la stessa arma, si è suicidato. È successo a Pozzuoli, in provincia di Napoli. In casa, al momento dell'omicidio-suicidio anche i tre figli della coppia di 16, 13 e 8 anni. Ed è stato uno dei tre a chiamare i carabinieri. I tre figli della coppia, però, non avrebbero assistito a quanto accaduto perché i loro genitori erano in camera da letto. Secondo le prime ipotesi, tra i due, marito e moglie, è scoppiata una lite, finita in tragedia.

29 LUGLIO, COLOGNO MONZESE (MILANO)

Sofia Castelli, 20 anni, è stata uccisa dal fidanzato, il 23enne Zakaria Atqaoui a Cologno Monzese, alle porte di Milano, con un fendente alla gola. La ragazza era tornata da una serata in discoteca: l'ultima foto della giovane, quella del palazzo dove viveva e dove è stata uccisa, è stata postata alle 5.58, poco prima dell'omicidio.

13 AGOSTO, SILANDRO (BOLZANO)

Celine Frei Matzohl, 21 anni, è stata trovata morta il 13 agosto 2023 nell'abitazione dell'ex compagno Omer Cim, 28 anni, a Silandro in provincia di Bolzano.

17 AGOSTO, PIANO DI SORRENTO (NAPOLI)

Anna Scala, 56 anni, è stata uccisa nel corso della tarda mattinata del 17 agosto 2023 in un'autorimessa di via San Massimo a Piano di Sorrento in provincia di Napoli. Secondo le ricostruzioni, la donna si era diretta verso la propria auto, dove probabilmente stava riponendo alcune borse nel bagagliaio. A quel punto un individuo si era avvicinato a lei, cogliendola di sorpresa e aggredendola più volte a coltellate. Alcuni vicini hanno sentito delle forti urla e sono accorsi sul posto, allertando i soccorsi. Mentre il malintenzionato si allontanava a bordo di uno scooter, i locali residenti hanno notato la vittima esanime, all'interno del bagagliaio dell'autovettura, con numerose ferite d'arma da taglio.

4 SETTEMBRE, ROMA

Rossella Nappini, 52 anni, è stata uccisa nel corso del pomeriggio del 4 settembre 2023 a Roma. Il corpo senza vita della donna è stato trovato nell'androne di un condominio di via Giuseppe Allievo, in zona Monte Mario Alto a pochi passi dal quartiere Trionfale, dove la vittima risiedeva insieme ai due figli e alla madre anziana.

6 SETTEMBRE, TRAPANI

Marisa Leo, 39 anni, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco dall'ex compagno Angelo Reina nel Trapanese. L'uomo aveva chiesto alla donna un incontro per "chiarire", dandole appuntamento nell'azienda di famiglia, per poi spararle almeno tre colpi. Poco dopo si è suicidato. La vittima aveva denunciato l'ex per stalking nel 2020. I due avevano una figlia di tre anni ma non stavano insieme da tempo.


20 SETTEMBRE, LAGO DI BATTIPAGLIA (SALERNO)

Un uomo di 38 anni, Marco Aiello, ha ucciso a coltellate la moglie, sua coetanea, Maria Rosaria Troisi, a Lago di Battipaglia.

21 SETTEMBRE, TOMBOLO (PADOVA)

Liliana Cojita, 56 anni, è stata strangolata e lasciata sul pavimento della casa dove viveva a Tombolo, in provincia di Padova. A ucciderla il compagno che poi ha confessato.

25 SETTEMBRE, PANTELLERIA (TRAPANI) Muore Anna Elisa Fontana, la 48enne di Pantelleria data alle fiamme dal compagno Onofrio Bronzolino pochi giorni prima. L'omicidio è stato compiuto al culmine di una lite.

28 SETTEMBRE, CASTELFIORENTINO (FIRENZE) Klodiana Vefa, di origine albanese e madre di due figli, è stata uccisa a poche decine di metri dalla casa dove abitava.

14 OTTOBRE, CERRETO D'ESI (ANCONA)

Concetta Marruocco uccisa a coltellate intorno alle 3 di notte dall'ex marito 55enne, Franco Panariello. In casa c'era una figlia minorenne della coppia.

27 OTTOBRE, SAVONA

Etleva Kanolja strangolata a mani nude dal marito nella propria abitazione di Savona.

28 OTTOBRE, RIVOLI (TORINO)

Annalisa D'Auria, 32enne originaria di Nocera Inferiore (Salerno), uccisa a Rivoli, in provincia di Torino, dal convivente che si è poi suicidato.

18 NOVEMBRE, SANTA CRISTINA IN ASPROMONTE (REGGIO CALABRIA)

Francesca Romeo, medico psichiatra di 67 anni, in servizio alla guardia medica, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco in un agguato a Santa Cristina in Aspromonte, nel Reggino.

18 NOVEMBRE, LAGO DI BARCIS (PORDENONE)

Il 18 novembre viene ritrovato il corpo di Giulia Cecchettin vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone. La 22enne era scomparsa da qualche giorno insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta.

28 NOVEMBRE, SALSOMAGGIORE TERME (PARMA)

Il 28 novembre una donna di 66 anni, Meena Kumari, di nazionalità indiana, è stata uccisa a colpi di mazza da baseball nel centro di Salsomaggiore Terme (Parma). Il marito è stato fermato dai carabinieri.

28 NOVEMBRE, ANDRIA

Sempre il 28 novembre, un uomo, Luigi Leonetti, ha ucciso ad Andria la moglie di 42 anni, Vincenza Angrisano. L'uomo poi ha chiamato il 118 per confessare il delitto. "L'ho accoltellata, venite", ha detto. All'assassinio ha assistito almeno uno dei due figli dei coniugi, entrambi minorenni.


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