Covid19 e coronavirus ci hanno nuovamente divisi. Su tutto. Lavoro e sanità, economia e salute, giovani a vecchi, poveri e ricchi, privato e pubblico, bianco e nero, italiano e rumeno, scienza e politica, aprire e chiudere, turismo si turismo no.
Vediamo di capirci. Una cosa sono i proclami, un'altra cosa la realtà.
La prima risponde a un gioco delle parti, la seconda a quanto può essere concretamente fatto.
I social sono il solito, ormai unico, campo di gioco. Qui sopra si giocano i consensi le varie fazioni. Qui sopra si disputa la gara, vittoria o sconfitta è decisa qui.
Ognuno qui sopra vende la propria soluzione.
Chi sta con il Governo, chi con la scienza, prima uniti nell'emergenza sanitaria, ora in aperto scontro.
A fare la differenza è la voce Economia.
Le Regioni chiedono al Governo certezze, un certo tipo di certezze. il Governo cerca di dare certezze, un certo tipo di certezze.
Le imprese chiedono al Governo denaro, rimborsi, mercato.
Le industrie e il commercio chiedono tutto aperto e tutto sicuro.
Vogliono massima mobilità e, contemporaneamente, totale sicurezza, un secondo lockdown potrebbe essere mortale.
Volete sapere come garantire la botte piena e la moglie ubriaca? Facile, andate su facebook, avrete tutte le risposte necessarie, tutte le certezze volute, tutte le soluzioni a portata di mano.
Chi ve le offre? Il panettiere, il garagista, l'albergatore, l'avvocato, il guerrafondaio, il giornalista, l'estetista, il falegname, lo chef, il meccanico, il disoccupato, la colf, il carpentiere, il medico, il calzolaio, il camionista, il poliziotto, il fancazzista, la parrucchiera, tutti.
Io compreso.
Conosci il gioco delle parti?
Torniamo indietro un pezzo, ora. Vediamo di capirci qualcosa.
L'obiettivo di ognuna delle parti in gioco è caricare sull'altro più problemi e responsabilità possibili. Governo sulle Regioni e Regioni sul Governo, Governo Regioni e Comuni sui cittadini, cittadini su Governo Regioni Comuni, scienza su politica, politica su scienza.
Insomma... la patata è bollente.
Il tempo stringe, però, non c'è più tempo, la melina è terminata, un punto di incontro è d'obbligo.
E così si troverà quella mediazione, quella precisa posizione che si raggiunge attraverso questo processo di trattative. Come fosse il punto ideale, quello di preciso bilancio che in economia si chiama BEP, Breking even Point, quando ricavi totali e costi totali si equivalgono ed il profitto aziendale è pari a zero.
Da qui deve avere inizio poi una seconda fase, con ognuna delle parti impegnate nella propria azione, individuale e convergente, verso l’ottenimento del risultato il più possibile positivo.
Qui nessuno deve augurarsi il male dell’altro, non siamo su un ring a combattere, come due pugili dove alla fine serve un vincitore. Qui i vincitori devono essere tutti, Governo, Regioni, Imprese, Comunità.
A noi spettatori però piace tifare, vedere cadere uno e salire l'altro.
A noi piace il ring e piace scommettere, per senso di appartenenza o per proprie convinzioni, o forse solo perché piace scommettere.
Schiacciamo un tasto, componiamo una frase, elucubriamo un pensiero, ci piacciamo per un momento nello screditare l'operato di qualcuno.
Non va bene. E ci sono momenti durante i quali non va bene proprio per niente.
Tempo ed energie sprecate, anzi, impiegate contro noi stessi.
Questo è uno di quei tempi. Adesso è il momento della concordia, a prescindere da colori, simpatie, umori.
Oggi è tempo che gli spettatori, anziché scommettere, sostengano il lavoro di chi è chiamato a dare risposte.
Certamente informandosi per conoscere meglio il campo e il gioco, di conseguenza contribuire, ponendo le basi perché il proprio apporto possa risultare utile alla causa.
Facciamo turismo?
Bene, rappresenta il 13% del PIL nazionale. Oltre 200mila aziende. Fino ad 1.400.000 lavoratori. Una grandissima responsabilità.
Dovremmo allora porre quelle condizioni necessarie poichè l'offerta risulti appetibile ed attrattiva, a tal punto che le avversità e tutti quegli aspetti non modificabili, abbiano un'incidenza ridotta.
Appetibile e attrattiva, ma anche, e forse soprattutto, fruibile.
Ecco perché ognuno deve fare la sua parte, con piena consapevolezza di questa realtà, di questi numeri. Ecco perchè il Governo deve agevolare le aziende e l'intero apparato che ruota attorno al Turismo. Ecco perchè le stesse aziende, gli stessi imprenditori, devono pensare soluzioni, strategie.
Prima quelle, prima la sostanza, poi dopo, eventualmente, lo sfogo.
Quello buttato sui social a scommettere su questo o quello, dilagando con opinioni personali cha vanno dalla vicinanza politica alla simpatia, dall’umore del momento al nulla. Tempo sprecato, tempo che andrebbe speso strizzando le meningi, confrontandosi su come e cosa, energie da incanalare in atti seri e concreti.
Creare gruppi di pensiero, fare rete, unirsi ed agire.
Più che sprecare tempo schiacciando tasti su una tastiera, in confronti idealistici e confusi, a volte talmente goffi da denunciare la propria inettitudine.
Smettiamola di vivere di tifo da tastiera, di fare i frati indovini, perchè non abbiamo le capacità del Creatore e non abbiamo la ragione in tasca. L'unica strada da percorrere è quella di porci positivi su quanto non è nelle nostre possibilità, di dare credito a chi lavora per noi, bianco giallo rosso verde o a pois, poco importa.
E da parte nostra attrezzarci e porre le condizioni per far fronte alle avversità, anche quelle di una pandemia.
Guardiamo avanti, con positività e concretezza, prendiamoci per mano e aiutiamoci l'un l'altro.
Sosteniamo e crediamoci, facciamo la nostra parte, consapevoli che molto dipende da noi.
Così ne usciremo. E saremo più forti di prima.
Perchè dobbiamo ricordarci che anche il pensiero positivo è un’azione concreta che produce bene.
"Pensieri e azioni negative producono risultati e condizioni negative, così come pensieri e azioni positive producono risultati e condizioni positive."
(Dalai Lama 14º Dalai Lama e Premio Nobel per la Pace)