giovedì 2 giugno 2016 Festa della Repubblica
e con lei c'è la nostra maltrattata Costituzione
Domani, Giovedì 2 giugno 2016, in Italia si celebra, come ogni anno, la Festa della Repubblica. Scopriamo perchè si festeggia, il motivo storico e il significato di questa giornata molto importante per il Bel Paese, infatti in tale data ben 70 anni fa, era il 1946, i cittadini italiani aventi diritto al voto scelsero di abbandonare la monarchia con il conseguente esilio di Umberto II di Savoia, ultimo re d’Italia.
la storia racconta che Un anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, esattamente il 2 giugno appunto, in Italia circa 22 milioni di italiani furono chiamati a votare a favore della repubblica o della monarchia.
Fu un testa a testa che terminò con 12.717.923 voti contro 10.719.284 e dunque si istituì in Italia la nuova forma di governo, nacque così la Repubblica Italiana. Il Re Umberto II di Savoia, in carica solo dal 9 maggio, fu esiliato, ponendo in questo modo fine al dominio di Casa Savoia sul Regno d’Italia che durava sin dal 17 marzo 1861 altra storica data che faceva dell’Italia un paese unitario raccolto sotto uno stesso stendardo nazionale, con la cosiddetta Unità d’Italia che vide prima Vittorio Emanuele II, poi Umberto I, Vittorio Emanuele III e appunto Umberto II di Savoia.
Le motivazioni per cui il referendum istituzionale fu vinto dai promotori della repubblica sono strettamente legate all’operato di Mussolini.
La tragica tardiva fine del fascismo e del suo regime totalitario convinse la maggior parte dei cittadini che la monarchia non potesse più essere la giusta forma di governo, inoltre giocò un ruolo chiave anche l’abdicazione di Vittorio Emanuele III che preferì fuggire in esilio volontario lasciando l’esercito italiano in balia di se stesso. Per questi motivi il 54,3% degli aventi diritto decise di optare per la repubblica, fece scalpore la percentuale di voti a favore di questa del Piemonte (59,3%), regione storicamente legata alla Casa Savoia. Un altro dato interessante è la netta differenza tra Nord e Sud, il primo per lo più votò a favore della repubblica, i cittadini del secondo invece preferirono per lo più la monarchia.
La prima celebrazione della Festa della Repubblica avvenne il 2 giugno 1948 con la deposizione, poi diventata tradizione, della corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica Einaudi presso il monumento al Milite Ignoto sull’Altare della Patria. Il 5 marzo 1977 la festa fu spostata alla prima domenica di giugno per eliminare l’ulteriore giorno festivo, successivamente però nel 2001 Azeglio Ciampi ripristinò la data originale del 2 giugno.
Giovedì 2 giugno 2016 a Roma cerimonia ufficiale e parata militare
Oggi, quindi, presso Via dei Fori Imperiali in occasione del 70° anniversario della Festa della Repubblica si terrà nella Capitale la classifica parata militare e la cerimonia ufficiale dove sflileranno una rappresentanza di tutte le forze armate italiane, delle forze di polizia della Repubblica, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella omaggerà il Milite Ignoto presso l’Altare della Patria depositando una corona d”alloro e inoltre si terrà il ricevimento cerimoniale, quello che era stato sospeso da Giorgio Napolitano nel 2011 per la crisi, in segno di solidarietà nei confronti degli italiani in difficoltà economiche.
Non sfileranno i due Marò Girone e Latorre giovedì 2 giugno 2016, il governo ha preferito mantenere un profilo basso evitando di inserirli all’interno della parata per evitare che siano identificati come “bandierine esposte dal governo”e anche, a mio parere, perché altro non sono che due fucilieri che a bordo di un mercantile privato hanno causato la morte di due innocenti pescatori indiani.
Ci saranno le storiche frecce tricolori che sorvoleranno il cielo di Roma omaggiando il tricolore che, come la stessa Festa della Repubblica, è uno dei simboli della patria Italia.
E così, contemporaneamente, si consumerà un altro dei più grandi paradossi del nostro paese, della nostra politica, poichè mentre la
festeggeremo, la violenteremo nella sua parte più
importante, sfregeremo questa Repubblica nella sua dignità, la colpiremo al cuore,
andando a cambiarne i suoi tratti caratteriali, quelli che l'hanno
portata ad essere un esempio copiato nel mondo, e riscriveranno
la sua carta d'identità: la Costituzione Italiana.
Un momento di festa, di memoria, per poi ripiombare quindi nella quotidianità fatta delle solite cose, tra le quali, ahimè, le comunali che, proprio a Roma, giocheranno una parte importante per il futuro di questa splendida città, questa “caput mundi” così violentata dalla malapolitica italiana.
E sarà un drastico ritorno alla realtà.
©Roberto Roby Rossi
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