Un mese da volontari tra Nairobi e Malindi
agosto 2008 - Nairobi, Kenya, Africa
Ebbene si, è di nuovo Africa, perché qui ogni tanto devo tornare. Per ritrovare qualcuno, per ritrovare un po’ di me, per rincontrarmi con l’altra mia metà. Sono in Kenya con un amico, Nicolò, con il quale dividerò questa esperienza, dopo quella che abbiamo condiviso lo scorso anno in Uganda. Qui, da volontari, per avviare un progetto di giornalismo che Twins International intende inserire tra le attività di Alice Village, una struttura inaugurata nel maggio 2008 che sorge ad Utawala, ad una trentina di chilometri da Nairobi.
Alice Village nasce da una partnership tra la locale associazione Grapes Yard con l’italiana Twins International. Qui rimarrò per un mese, a partire dal 14 luglio. Qui all’Alice Village che scoprirò essere un insieme di cose, buone e meno buone, tra quest’ultime un’organizzazione interna che stenta a decollare. Sapevo che c’era tanto ancora da fare, logico per una struttura così complessa ed articolata, tra l’altro inaugurata solo qualche mese prima.
Tuttavia troverò più di quanto tutte queste considerazione possano giustificare la “debacle” organizzativa che andrò a riscontrare. Ma sarà argomento delle prossime puntate.
Sarò all’Alice Village da domenica 20 luglio, perché la prima settimana è dedicata alla scoperta della città di Nairobi, per capire e conoscere questa metropoli, la quarta città più pericolosa al mondo.
Ma non solo. Si andrà anche ben più in là, dove si può credere tutto sia più roseo e felice, per scoprire che proprio così non è. Questo perché ritenevo necessario vedere quale realtà ruotava attorno alla struttura presso la quale andavo a prestare servizio. Per questo motivo Nairobi, per questo motivo poi il Kenya dell’industria turistica. Quella che porta ogni giorno, sulle coste dell’Oceano Indiano, decine di migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
Qui con il pacchetto vacanze preconfezionato, per essere serviti, riveriti e coccolati fra escursioni, giochi, fitness all’interno di un meraviglioso villaggio, inconsapevoli, o peggio, disinteressati di quel che c’è attorno. Noi andremo anche lì, per fare un parallelo tra la vitalità straripante e congestionata della capitale e l’aria distesa e rilassata del Kenya del turismo.
Lì scopriremo, come dietro tanta vitalità e relax, si celano i ritmi nevrotici e improduttivi di Nairobi e i risvolti angoscianti di Malindi e dintorni.
Sarò lì per capire cosa si nasconde dietro l’angolo, per guardare tra le fessure delle porte, per leggere gli occhi di chi incontrerò, per scrutare le loro apparenti inutili gesta. Qui per conoscere, per documentare.
Con la solita umiltà che coscientemente mi dice che è la mia storia quella che andrò a raccontare, la mia impressione, data dalla mia sensibilità e dalla mia formazione. Sarò un pò turista apparentemente distratto e superficiale quando servirà, ma al contrario cercherò di essere osservatore scrupoloso ed attento.
E’ questo che mi sono prefisso e a questo obiettivo dedicherò la mia nuova esperienza.
Qui nella mia Africa, dentro questa terra rossa, in mezzo a questa gente.
Qui, sotto questo mio cielo.
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