» 4 marzo 2018: strane elezioni e tagliando antifrode
4 marzo 2018: strane elezioni e tagliando antifrode
un unicum centrodestrasinistra contro 5stelle
Una campagna elettorale strana, originale, mai vista in precedenza.
Certo che le butade non mancano, con le solite ridicole false promesse portate nei salotti dell’instupidimento mediatico, ai candidati del “senza ritegno né vergogna” che si infilano nelle liste come puri e immacolati per poi venire svelati nelle loro misere malefatte.
Manca quella contrapposizione però che, seppur finta anche in precedenza perchè il vero obiettivo è non farsi mai troppo male e rimanere lì dove serve, ha sempre caratterizzato il momento del pre-voto.
Nessuna affissione, se non di pochi papponi, nessun confronto televisivo, nulla di nulla. In abbondanza, invece, scontri ideologici portate nelle piazze, tra chi viva il fascio e chi invece, riconoscendosi nella nostra Costituzione, rivendica il proprio antifascismo. Una contrapposizione quindi basata su quello che più smuove il sentiment della gente; la paura, cavalcata più dal centrodestra che dalla compagine Renzi&Co, in un gioco troppo palese ed evidente che si sintetizza così:
1) lasciamo vita facile alla truppa del Berlusca e lasciamogli vincere questa tornata
2) tiriamo le somme dei voti che sappiamo non saranno sufficienti per governare
3) chiamiamo il Mattarella ad un governo del presidente che darà seguito ad un Gentiloni bis dove dentro ci infileranno qualche soggetto tra i pseudovincenti
4) saluti e arrivederci
In definitiva un’altra infinocchiata per l’elettore.
Ma non finisce qui. L’ultima trovata si chiama tagliando antifrode.
Una news di cui nessuna tv parla e che farà da fugace comparsa sicuramente in qualche spot del come si vota, appuntamento televisivo che di regola nessuno “se lo caga”.
Tagliando antifrode: ecco di cosa si tratta (vedi anche video sotto).
Il tagliando antifrode è un bollino con un codice alfanumerico applicato su una appendice di ciascuna scheda. Nel momento della consegna della scheda all’elettore, il presidente del seggio deve far prendere nota del codice sulle liste elettorali. All’uscita dalla cabina l’elettore deve consegnare la scheda al presidente che deve controllare che il codice corrisponda a quello annotato, staccare l’appendice contenente il codice ed inserire infine la scheda nell’urna.
Attenzione quindi, per nessun motivo l'elettore deve staccare l’appendice con il codice perchè la scheda verrebbe annullata; a seguire la scheda non deve essere inserita nell’urna ma consegnata al presidente. La scheda inserita nell’urna senza il distacco del codice verrà anch’essa resa nulla.
Di tutto questo, come detto, non si parla. Se è vero che nulla capita per caso, stiamo certi che i papponi del sistema hanno adottato un nuovo stratagemma per annullare qualche voto che non è di loro gradimento, alla faccia dell'importanza del voto, refrain dietro il quale nascondono il loro truce ghigno…
A tal proposito, lo sappiamo, c'è un altro voto che delegittima questi incantatori di serpenti: la scheda bianca.
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