La politica, ottusa e cieca com’è, impegnata a valutare i soliti piccoli e propri interessi, snobberà gli oltre 1800 voti dei Piacentini che “non sono andati a votare” ed hanno scelto Torre Sindaco. Quel candidato al Comune di Piacenza che ha ottenuto il 4,28% delle preferenze invitando a non andare a votare, che metterà un vulcano a Borgoforte, renderà il centro storico cittadino navigabile, costruirà il porto più grande d’Europa sul Nure, abbatterà Palazzo Farnese e con i mattoni di risulta erigerà un muro a protezione della città e, per renderla più sicura, posizionerà uomini e carri armati promessi dall’amico Putin, quella Armata Rossa con la quale presidierà strade e piazze.
Mentre tutti gli altri candidati non avevano alcun programma da proporre, poiché ripetevano gli stessi dei predecessori, quelli raccontati da decenni, più soldi, più lavoro, più sanità, più scuola, più più più, per poi, alla conta, risultare sempre meno meno meno, Torre Sindaco dedicava tempo a studi scientifici, strutturali e di strategia militare, affiancato da uno staff di lucidi visionari alla ricerca della felicità vera, sul come produrla e renderla “di tutti”.
1801 piacentini, ieri, non sono andati ai seggi elettorali per votare, per credere a tutte quelle coalizioni di misto crema e cioccolato o a quei partiti storici radicati che ancora raccontano di rappresentare sinistra o destra, oggi, che altro non esiste che un centro spalmato e viscido, pronto a spostarsi da una parte o all’altra secondo convenienza.
1801 piacentini ieri non hanno votato, hanno scelto di sostenere TorreSindaco, colui che non ha potuto avvalersi dell’arma del clientelismo, della vile pratica del ricatto o del servilismo e che non si è guadagnato alcun voto per entrature in torbidi ambienti mafioso/massonici e di altro potere.
Anzi, per la verità un potere, grande e di pochi, la campagna elettorale di Torre Sindaco l’ha cavalcato, il potere dell’intelligenza.
Alcuni parlano di ironia, di provocazione, che avrebbero generato un voto di protesta. Ma si sbagliano. Non c’è alcuna ironia o voglia di provocazione in Stefano Torre e nella sua campagna elettorale, tanto meno c’è nella sua scelta un voto di protesta, proprio perchè chi lo ha scelto “non ha votato”.
Ho scritto di recente dei programmi di chi si è voluto contrapporre a Torre Sindaco, di quale sia il programma più irrealizzabile rispetto al suo. E’ più credibile l’innalzamento delle pensioni più basse o portare la formula 1 a Piacenza? La riduzione degli stipendi dei parlamentari o portare la Tour Eiffel a Piacenza? L’eliminazione dell'immunità parlamentare o Piacenza stato indipendente? Una legge che riduce i tempi dei processi o un vulcano a Piacenza? La legge uguale per tutti o il divieto di morire?
Ecco come Stefano Torre ha spogliato della loro maschera i concorrenti, ecco come ha dimostrato a tutti che “il Re è nudo”. Ora a Stefano Torre toccherà la battaglia nelle sale consiliari per fare valere la voce dei suoi oltre 1800 cittadini che vogliono un decreto sul divieto di morire, sull’abbattimento di Palazzo Farnese e il successivo innalzamento di un muro alle porte di Caorso e Pontenure. Oltre a tutti gli altri progetti in programma, compreso il vulcano.
E c’è poco da ridere. Perché se è vero che ormai il popolo italiano è ormai abituato a subire e a sopportare qualunque nefandezza senza reagire, sfogando le proprie rabbie e mortificazioni sui social, quello strumento messo a loro disposizione per renderlo totalmente inoffensivo, è cosa certa che gli oltre 1800 cittadini che hanno scelto Stefano Torre per essere rappresentati, non si tireranno senz’altro indietro quando saranno chiamati ad occupare le aule del Consiglio Comunale o a bloccare l’Autostrada del Sole se non saranno esauditi, o perlomeno discussi, quei punti del programma di Torre Sindaco.
E quindi, nel Palazzo Gotico di Piazza Cavalli, anche quelle statue equestri e i loro cavalieri torneranno a sorridere e ad essere fieri di trovarsi lì, perchè non sentiranno più quelle logore parole del chiacchiericcio politico, ma giungeranno loro concetti nuovi, nuove idee, nuovi progetti, per un dibattito che verterà su quei punti strategici per il bene e la felicità dei Piacentini.
E insieme a Ranuccio ed Alessandro, e ai loro cavalli, tutti noi seguiremo con molta attenzione il confronto e gli sviluppi di una città nuova, di un mondo nuovo, certi che, come dicevamo in tempi meno sospetti, la vera rivoluzione inizia da qui, dalla città di Piacenza.
Per questo, e non solo, Stefano Torre è il nuovo Sindaco di Piacenza.
©Roberto Roby Rossi (riproduzione vietatissima)