» Giornalista Rai inviato di Nemo picchiato brutalmente da Roberto Spada
Giornalista Rai inviato di Nemo picchiato brutalmente da Roberto Spada
con una testata gli spacca il setto nasale, poi lo picchia e lo insegue con un bastone
Incredibile aggressione al giornalista RAIDaniele Piervincenzi, inviato del programma Nemo-Nessuno escluso in onda ogni giovedì sera in prime time.
Piervincenzi stava intervistando Roberto Spada, membro dell'emergente clan Spada che ad Ostia, quartiere litoraneo della capitale, è stato al centro di vicende giudiziarie che si sono concluse lo scorso ottobre con la condanna dei suoi principali esponenti ad oltre 50 anni di carcere per metodo mafioso e criminalità.
Piervincenzi si è recato nella palestra di boxe che lo stesso Spada gestisce per rivolgere alcune domande relative al clan e al movimento fascista Casa Pound.
Nel video (sconsigliato ai minori e ai soggetti particolarmente sensibili per la brutalità delle scene) è ripresa l'incredibile ed improvvisa aggressione che lo Spada esercitava nei confronti dell'inviato RAI, con una tremenda testata che provocava la rottura del setto nasale. Il video continua con il successivo inseguimento per strada e con le bastonate che procuravano contusioni varie sul corpo.
Ricovero ed intervento immediato al setto nasale e trenta giorni di prognosi per Daniele Piervincenzi. Diversa sorte per Roberto Spada che, in virtù delle leggi italiane, poichè il video non costituisce prova flagrante di reato, circola tranquillamente libero e pericoloso per le vie del mondo.
aggiornamento di venerdì 10 novembre - notizia Ansa
...Roberto Spada è stato arrestato dai carabinieri in relazione all'aggressione del giornalista Rai. Roberto Spada è stato in seguito portato nel carcere di Regina Coeli dopo essere stato fermato con le accuse di lesioni aggravate e violenza privata con l'aggravante di aver agito in un contesto mafioso. "Il fermo di Roberto Spada è la dimostrazione che in Italia non esistono zone franche", dice il ministro dell'Interno Marco Minniti, che ringrazia la Procura della Repubblica di Roma e l'Arma dei Carabinieri.
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